Governo Sindacati conferme delusioni su riforma pensioni

Il confronto avvenuto questa mattina tra Governo e Sindacati per quanto riguarda il tema previdenziale ha presentato non solo conferme ma anche delusioni, una retromarcia sull’Ape Social, sottolineata anche dalla leader Cgil, Susanna Camusso che ha postato su Twitter: ‘Il Governo Renzi si rimangia la parola. 30 anni di contributi invece di 20 per l’Ape social. Gli antibiotici a Matteo Renzi non fanno effetto’, una replica al premier che aveva dichiarato di essere sotto effetto antibiotico dopo aver firmato l’accordo con le parti sociali, un accordo comunque disatteso, come sua abitudine, promettere e non mantenere; sulla quattordicesima, invece, ci sono conferme, stante alle dichiarazioni di Tommaso Nannicini, sottosegretario alla presidenza.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 27-10-2014 Roma Politica Legge di Stabilità - Il governo incontra i sindacati Nella foto Un momento dell'incontro Photo Roberto Monaldo / LaPresse 27-10-2014 Rome (Italy) The Minister of Labour meets trade unions In the photo A moment of the meeting
Meeting Governo Sindacati su tema previdenziale

Quattordicesima: i nuovi beneficiari saranno pensionati con almeno 64 anni di età e un redditto non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo (cioè 786,86 euro per l’anno 2016) per ricevere la quattordicesima in misura integrale. Per usufruire parzialmente della misura sarà invece necessario un reddito non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo più l’importo della quattordicesima stessa (da LaLeggepertutti) e gli importi previsti saranno:

‘- 336 euro fino a 15 anni di contributi per gli ex lavoratori dipendenti o fino a 18 anni di contributi per gli ex lavoratori autonomi;

– 420 euro oltre 15 anni di contributi e fino a 25 anni se ex lavoratore dipendente o oltre 18 anni di contributi e sino a 28 anni se ex lavoratore autonomo;

– 504 euro oltre 25 anni di contributi se ex dipendente, oltre 28 anni se ex autonomo.

“Gli importi elencati – precisa La Legge per tutti  – si riferiscono al beneficio spettante in misura piena, cioè spettante a chi non supera 1,5 volte il trattamento minimo. Per chi supera tale soglia, ma non supera la soglia determinata da 1,5 volte il trattamento minimo più l’importo della pensione stessa, il beneficio è determinato dalla differenza tra la suddetta soglia e il reddito percepito’; l’importo spetterà a chi percepisce la pensione di anzianità, dopo i 64 anni, pensioni anticipate, assegni ordinati di invalidità e pensioni di inabilità, pensione di reversibilità e indiretta;  mentre non spetterà a chi percepisce pensioni di invalidità civile, pensioni o assegni sociali, pensioni di guerra e rendite Inail, ed infine pensioni liquidate da fondi diversi.’.

Lavoratori esodati, regime sperimentale Opzione Donna: il sottosegretario alla Presidenza, Tommaso Nannicini, non ha profferito verbo su queste due categorie, che sono in attesa di una ufficialità ancora lungi da venire, probabile che si stia approfondendo il discorso sulle ‘criticità’ come sono state chiamate ultimamente da alcuni esponenti politici; inutile affermare che questa è una delusione per quei lavoratori che speravano almeno in una dichiarazione nei loro riguardi, ma sia i lavoratori esodati che le lavoratrici di Opzione Donna non stanno con le mani in mano, e le prossime mobilitazioni promosse è un dato di fatto per spingere il Governo ad una decisione immediata ed urgente.

Fonte: Adnkronos

Precedente Ape prestito pensionistico informazioni come chi quando Successivo Cgil Susanna Camusso introdotte discriminazioni sistema pensionistico